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Terzo Giorno: Harajuku e l’incredibile popolazione giapponese

Dopo la consueta colazione giapponese, che Luca affronta sempre con costanza (ricordiamo essere a base di uovo crudo e pesce cotto), ci prepariamo ad affrontare “Il Sabato Giapponese”.

N.B. Il week end è sacro in tutti i paesi, ma nessun occidentale sarà preparato ad affrontare il “SABATO GIAPPONESE”. Quindi eccovi qualche consiglio: vestitevi comodi, se siete in due tenetevi per mano e soprattutto preparatevi psicologicamente alla lotta per la sopravvivenza.

Ci dirigiamo verso la JR Station di Ueno per convalidare il nostro Japan Rail Pass da 14 giorni e poi partiamo con la Yamanote Line alla volta di Harajuku.

Ogni buona guida consiglia al buon turista occidentale di visitare Harajuku nel weekend, quando i giovani si incontrano al parco e molti sono vestiti in modi strani (gothic lolita, rockettari anni ’50, etc…), ma nessuna guida ti prepara alla fiumana di persone. BENE! Vi prepariamo noi: è un delirio. Ma non perchè c’è un qualche motivo, no, solo perchè i giapponesi sono tanti, ma anche sapendolo, solo quando vi ritrovate nella metro e oltre vi renderete conto di quanto questa cosa sia vera.

Tenendoci bene stretti per mano ci incanaliamo verso il gigantesco parco e ci ritroviamo immersi in migliaia di persone che si preparano ai pic-nic (pik-ku nik-ku) di primavera sotto i ciliegi, persone che suonano i violini tra gli alberi, gente con i cani e così via, dopodiché ci dirigiamo verso la parte commerciale del quartiere infilandoci nella super via dello shopping: per chiunque abbia bisogno di ogni tipo di calza, maglia, cosplay e così via!

O_O ma Tokyo quanti abitanti ha?!

Ci immergiamo nella via e ci facciamo trascinare dal fiume umano. Se cercate un abbigliamento particolare, un paio di calzini assudi (calzettoni?) o una maglia punk, qui siete nel posto giusto: Harajuku è uno dei quartieri giovani di Tokyo e si trova di tutto, dal carino all’abominevole! 😛 Per fortuna dopo un po’ la gente si dirada e ci inoltriamo nelle viette minuscole le une parallele alle altre che ospitano bellissimi negozietti dal design strepitoso, dove potete trovare tutti i negozi di skater e quant’altro sia in voga ora. Ci troviamo davanti a un negozio della Carhaart dalle pareti di metallo cromato, un negozio di Vans tutto nero e vetro e un altro negozio di moto tutto industrial! Fico…

Decidiamo di infilarci un negozietto di Ramen che pare simpatico e con il metodo ormai collaudato della cassa-fai-da-te ci accaparriamo due ciotole fumanti di Ramen! 😀 Buon Appetito! Ormai Valez sta diventando bravissima a mangiare zupponi con le bacchette! Praticamente si devono tenere le bacchette con la mano destra e il cucchiaio con la mano sinistra, tirare su gli spaghetti e tirare su rumorosamente: che complicatezza!

E ora che si fa? Andiamo a Shibuya! 😀

Peccato che una volta arrivati alla metro questa fosse impraticabile, c’era una fila che usciva dalla stazione e continuava oltre i tornelli, meglio andare a piedi.

Ma cosa ci facevano tutti questi giapponesi in giro, oltre ai picnic della festa di primavera? Erano al concerto dei Jonas Brothers giapponesi, ovvero gli “Hey, Say, Jump!”.

Ovviamente non sapevamo chi fossero.

Una volta che si inizia ad esplorare Tokyo a piedi si capisce che non è così gigantesca come si potrebbe pensare. Shibuya è a dieci minuti a piedi da Harajuku e arrivarci è veramente comodo quindi: VIA!

Andiamo verso la piazza più conosciuta del Giappone: quella di Shibuya, con la sua statua di Hachiko e le strisce pedonali diagonali. E qui si ha l’ennesima conferma che Tokyo è veramente densa, ma ormai ci stiamo abituando.

Raggiungiamo Hachi nel suo angolino nella piazza e dopo la consueta foto di rito… prego, mostrare la foto di rito:

…poi verso TOWER RECORDS: nove piani di musica di ogni tipo! WOAH! Il mercato musicale in Giappone non ha subito cali, anzi, la quantità di cantanti nazionali è incredibile (non mi è difficile crederlo dopo la quantità di persone viste oggi) e per ogni CD i commessi scrivono la loro personale recensione.

Consiglio: perdetevi tra gli scaffali, perchè potete ascoltare ciò che volete per quanto tempo volete. Scoprirete generi impensabili!

Torniamo a casa prendendo la metro fino ad Akihabara e poi arrivare a piedi al nostro Ryokan: VIA, nel delirio!

Arrivati ad Akhiabara prendiamo l’uscita verso Electric City e ci ritroviamo davanti a questo (foto prego):

Perché Akihabara è la via di tutti coloro a cui piacciono i manga, i videogiochi o semplicemente le cose tecnologiche. C’è da perdersi: sale giochi, negozi con vecchie console, negozi di manga, ragazze in cosplay che promuovono parrucchieri per essere come loro, e via così.

Akihabara la visiteremo meglio un altro giorno, per ora ci godiamo il mal di piedi. 😀

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