Tredicesimo giorno: I treni del Giappone – Himeji e Osaka

Prima di iniziare il racconto della nostra giornata vorremmo farvi un veloce riepilogo di tutti i treni che abbiamo preso oggi, giusto per darvi l’idea:

  • Kyoto – Himeji (Shinkansen Hikari)
  • Himeji – Shin Osaka (Shinkasen Hikari)
  • Shin Osaka – Nanba (metropolitana)
  • Nanba JR – Shin Imamiya (JR Kintetsu)
  • Shin Imamiya – Osaka (JR Osaka Loop Line)
  • Osaka – Kyoto (JR Super Rapid)

Abbiamo fatto un sacco di chilometri in treno! Ma procediamo con ordine:

Il programma della giornata era di andare a Himeji per vedere l’omonimo castello, uno dei pochi del Giappone, e roccaforte inespugnata di inestimabile valore artistico, un patrimonio dell’Unesco, insomma una roba grossa.

Dopo aver fatto velocemente le valigie per rispedirle a Tokyo prendiamo lo Shinkansen che dopo un’ora ci porta nella ridente cittadina di Himeji, che è orribile, a dir poco orrenda. Praticamente brutta, ma poco male – con un castello così…

…peccato fosse chiuso.

Chiuso chiuso no, ma diciamo che non si poteva entrare nell’edificio principale. Si ringrazia lo staff del castello per averci fatto uno sconto di 100¥ per la mancanza dell’attrattiva principale. Un paio di considerazioni:

  1. Non era solamente chiuso, ma anche contornato da un bel cantiere. Abbiamo avuto così la fortuna di assistere ad un mix di antico moderno con gli operai e le gru in mezzo ai samurai. Relativamente figo.
  2. Se la Lonely Planet sapeva di questa ristrutturazione, perché non ci ha avvertito? Abbiamo giustappunto comprato la guida aggiornata. Vabbè, scriveremo una letterina di lamentela.

La visita all’esterno dell’edificio è abbastanza piacevole, ma l’amaro in bocca è troppo (anche dopo un ora di Shinkansen). Dobbiamo compensare in qualche modo.

Andiamo a mangiare ad Osaka.

Dovete sapere che Osaka è la capitale del cibo del Kansai, e forse di tutto il Giappone. Economicissima, fanno i piatti più vunci e lerci nel miglior modo e al prezzo minore. Praticamente il giapponese medio va in vacanza lì per una via in particolare, la Dotonbori, piena di posti dove mangiare.

E cosi abbiamo deciso di fare anche noi.

W il Japan Rail Pass: mai spesa fu più azzeccata. Oramai ammortizzato il prezzo dell’abbonamento, il limite per spostarsi in Giappone è dettato dalla fantasia e da una rete ferroviaria densissima.

Un commesso gentilissimo scambia i nostri biglietti di ritorno per Kyoto con degli equivalenti per Osaka, facendoci anche provare un Hikari Special Railway non mi ricordo esattamente come si chiamava che aveva anche una nursery e varie figate, tra cui i posti larghissimi. Niente di meglio che accompagnare il nostro viaggio in treno con dei senbei (cracker di riso) al sapore di wasabi (rafano) potentissimi, che ci fanno quasi stare male. Credo ne compreremo qualche pacco, sono veramente un’esperienza (mistica)!

Arrivati ad Osaka raggiungiamo abbastanza facilmente la via dei divertimenti, che però al pomeriggio è abbastanza spenta. I posti per mangiare ci sono comunque e ci lasciamo attrarre da una bancarella scrausissima con simpatici giovani cuochi, che vista la fila parrebbe valer la pena provare. Vada per i Takoyaki quindi, che ricordiamo essere pallettine di pastella che contengono un pezzettone di polpo.

Ce li gustiamo lungo un canale, come i veri fidanzatini e siamo felici di essere nella capitale culinaria del sol levante.

Per completare la visita in tutto e per tutto, Luca fa merenda con i ramen, attratto da un posto ancora più assurdo di quello dei takoyaki che sembra uscito dalla cina, con tanto di draghi esterni.

Mentre siamo all’interno di questo posticino veniamo invasi da una comitiva di turisti (nonnini) cinesi che vengono portati a mangiare li dalla guida… un po’ assurdo, ma la cosa ci conferma che siamo in uno dei posti di ramen migliori di Osaka.

Bambini, la morale di oggi è: non guardate l’aspetto esteriore del posto dove mangiate, ma annusate! 😛

Ehm… tornando a noi, Luca finisce la tazzona e decidiamo di tornare anche perchè ancora non sappiamo che treno prendere.

Casualmente Valez individua tra le innumerevoli insegne scritte in ideogrammi incomprensibili una stazione JR vicino e così si inizia a camminare. Ci ritroviamo in un parcheggio. Ottimo.

Ma dal centro una scala mobile ci proietta all’interno di Neo-Tokyo 3, no, scusate, siamo ancora a Osaka, ma la sensazione è simile: pareti bianche, neon blu, la gente del luogo che non capisce cosa ci facciano due occidentali, etc…

Siamo all’interno della stazione JR Nanba: ce l’abbiamo fatta!

Prendiamo con facilità il treno fino alla stazione di Osaka e poi via: verso Kyoto con un super espresso (del resto fa solo una fermata in più dello Shinkansen)! Ma se il treno super veloce arriva a Kyoto in 9 minuti, questo ce ne mette 30 e siamo in mezzo ai pendolari. Ma volete mettere la soddisfazione di riuscire a prendere treni sconosciuti ed essere gli unici occidentali tra migliaia di giapponesi a farlo? 😛 Abbiamo vinto sui treni… per oggi! 😛

P.s. Volete sapere com’è andata a finire con la biancheria? Un vecchietto ha costretto Luca visto il tardo orario, le 21.30, a fare un solo bucato e a non usare l’asciugatrice. Così abbiamo steso la roba in camera, la stessa dove dormiamo. Piccolo problema al nostro ritorno abbiamo scoperto di dover spedire le nostre valigie verso Tokyo il prima possibile per assicurarci che arrivassero in tempo, e non potevamo metterci dentro la roba bagnata di Luca. Decidiamo quindi di dormire con il condizionatore a 25°, che ha permesso alla roba di asciugarsi abbastanza, è servita solo una piccola aggiunta con il phon stamattina.

Che esperienza 😛

3 commenti

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3 risposte a “Tredicesimo giorno: I treni del Giappone – Himeji e Osaka

  1. Mepo

    i commenti si potrebbero sprecare, man mano che attraversate il Giappone, esce fuori il retro terra cartoon fumettistico: Kiss me Licia, Evangelion….. Bellissime le vostre avventure.
    Mepa stirante (nel senso che stira…)

  2. mepo

    Il mepo invece di stirare è ad Helsinki, ma non si perde le vs avventure! Se vi è arrivato un commento incompleto è che ho schiacciato un tasto che non dovevo! ora che avete lavato, provate a stirare…o no!? Buon viaggio

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